Nel corso del 2022 RESANAS ha sviluppato un processo universale di sanificazione denominato “AKILLE”. Attraverso una miscela di Gas a condizioni controllate all’interno di una camera di reazione stagna, il processo permette la sanificazione Microbiologica da Agenti Patogeni e SARS-CoVid 19 su una diversificata tipologia di materiali oggi utilizzati per la produzione e commercializzazione di una vastità di prodotti di consumo (escludendo per ora i generi alimentari).
E’ certificato che la diffusione di molti Virus come il SARS-CoV2 avviene per via aerea e/o per contatto con le vie respiratoria. Secondo recenti studi i Virus sono in grado di rimanere in sospensione nell’aria per periodi prolungati e, una volta depositatisi, a secondo del materiale, di sopravvivere sulle superfici per lunghi periodi fino ad alcuni mesi.
La contaminazione ambientale può favorire le infezioni da contatto anche tramite auto-inoculazione attraverso le mani a contatto con le membrane mucose di naso, occhi e bocca.
Fathizadeh et al.(2020) ha dimostrato che a seconda delle superfici e dei materiali, il SARS-CoV-2 può resistere da alcune ore fino ad alcuni giorni, permettendo la trasmissione indiretta per contatto con l’ambiente contaminato. In particolare, SARS-CoV-2 resisterebbe fino a 4 ore su superfici in rame, fino a 8 ore sui guanti di lattice, 2 giorni sui camici chirurgici, 2-3 giorni sull’acciaio, 4 giorni sul vetro, 4-5 giorni sul legno, 5 giorni sul metallo, da 4 giorni a 9 giorni sulla plastica e da 1 giorno a 5 giorni sulla carta.
Riddel et al. (2020) ha mostrato SARS-CoV-2 infettante recuperato da diversi tipi di superfici (non porose) contaminate come banconote, acciaio inossidabile, vetro, resine villiche per almeno 28 giorni (a temperatura ambiente e 50% di umidità relativa).
Recentemente, SARS-CoV-2 vitale è stato isolato anche da mascherine chirurgiche dopo 7 giorni dall’utilizzo in ambiente contaminato (Chin et al. 2020). L’aumento della temperatura riduce drasticamente la sopravvivenza del virus a 24 ore a 40 °C.
La maggior parte dei lavori pubblicati sulla disinfezione dei DPI e materiali simili ha utilizzato prodotti chimici liquidi, calore o luce ultravioletta (Ludwig-Begall et al. 2020), ma tutti questi metodi presentano diversi svantaggi. Per esempio:
- i trattamenti liquidi richiedono dispositivi di asciugatura con aggravio di tempo ed energia, i prodotti residui possono produrre irritazioni cutanee, alcuni DPI sono sensibili al calore o ai liquidi.
- la luce ultravioletta non è efficiente per beni di forma complessa con aree in ombra rispetto alla radiazione.
- Il Vapore Acqueo non è adatto alla sanificazione di superfici composte da fibre artificiali o chimiche, che a causa delle alte temperature ne precluderebbero la caratteristica strutturale e quindi qualitativa.
“AKILLE”, in fase finale di brevettazione ha ottenuto 3 tipologie di CERTIFICAZIONE da parte di altrettanti laboratori analisi Comunitari, di cui:
- MICROBIOLOGICA, attraverso uno dei più importanti Laboratorio Analisi di Livello 3 presente a livello Europeo che ha certificato la sanificazione totale su tutti e 16 i materiali sottoposti ad infettazione, successiva sanificazione e, dopo 48 h di incubazione, analisi microbiologica finale.
Successiva alla CERTIFICAZIONE MICROBIOLOGICA, presso un Laboratorio Analisi dei Materiali in provincia di Biella, si sono sottoposti identici campioni di materiale a RIPETUTI CICLI AKILLE, per verificare l‘integrità delle caratteristiche QUALITATIVE, ottenendo le seguenti certificazioni:
- CERTIFICAZIONE QUALITATIVA SULLA STRUTTURA DEI MATERIALI: attraverso l’analisi della variazione delle strutture dei singoli campioni “Processati” rispetto a quelli “Originali” grazie l’utilizzo di dinamometro a doppia colonna Gester GT-C01-1C, operante secondo norme ISO relative a tessuti [12] e filati [13], per cui secondo le ISO 13934-1:2013 e ISO 2062:2009, non sono registrate variazioni della struttura interna degne di nota
- CERTIFICAZIONE COLORIMETRICA: attraverso l’analisi della variazione “colorimetrica” dei campioni “Processati” rispetto a quelli “Originali”, grazie l’utilizzo di uno Spettrofotometro in riflessione Datacolor 550, operante secondo norme ISO [7, 8], per cui secondo le ISO 105-J01:1997 e ISO 105-J03:2009 , non sono state registrate variazioni colorimetriche degne di nota.